Notting Hill Carnival
Ieri sera verso le nove sono uscita, presa all'improvviso da smania documentarista, per andare a vedere cosa ormai rimaneva del carnevale di Notting Hill.
Emersa in superficie un po' alla periferia della parata, attraverso capannelli di giovani guerrieri della notte, sguardi torvi e cappellini, pantaloni mmmolto bassi e un forte odore di carbonella. Barbeque in ogni angolo, sui tetti delle case, immolano grossi polli mentre dalle finestre aperte provengono bassi sovrapposti; ognuno col suo reggae partecipa alla festa. Inutile dire che la quasi totalità dei presenti è costituita dalla parte 'nera' della città, proveniente da ogni estremità di Londra e oltre. Mi addentro nella strada principale seguendo la scia di bottiglie lattine e vi lascio immaginare chissà cos'altro al termine di una giornata delirante, ma mi muovo agilmente, la folla si sta diradando, io avanzo circospetta come un segugio sul luogo del delitto. Supero una prima schiera verde fluorescente di 100 poliziotti con i tappi d'ordinanza nelle orecchie, per non farsi prendere dal ritmo di possibili sedicenti pifferai... inizio a dinstinguere le vibrazioni, in lontananza lo sfavillare di pennacchi, un po' di movimento i primi tacchi da 12...molto bene...
Il primo carro, e poi anche gli altri, trasportano amplificatori mastodontici, che spostano l'aria e la folla che salta, ondeggia, si muove, gambe larghe, bacino basso, movimenti che mi costerebbero anni di allenamento, non c'è storia, quei pochi uomini bianchi fanno la figura dei turisti, anche se sono sui carri con gli altri e vivono a Notting hill da sempre.
I costumi sono bellissimi e riproducono l'abilità di accozzare in modo chiassoso le culture differenti che in questa città convivono. I colori e le fantasie caraibiche insieme a valanghe d'oro e paillettes, a tute mimetiche e pantaloni da basket. Costumi come fuochi d'artificio, lunghissimi steli fluorescenti come fiori, animali fantastici, tutto a ritmo paziente, procede con calma serafica, tra persone ormai quasi non più vestite. La Maggior parte delle donne che seguono i carri da vicino sono praticamente in costume da bagno e superano i 90 kg.
Io d'altra parte, cammino nel senso contrario al corteo, incapace di mimetizzarmi forse per via del mio trench grigio scuro, la mia tenuta autunnale è palesemente inadeguata, sempre più tenente Colombo, ormai sono entrata nel personaggio e procedo registrando i fatti con freddezza, ma ogni tanto mi devo per forza fermare a ballare e penso che non potrò mai piu fare a meno di una tuta aderente dorata da indossare sotto il trench...
L'ltimo carro viene da Dalston, l'altro capo della città, dove vivo io, mi sento in dovere di sostenerlo, è il più fico, con musica molto selezionata, seguito intenditori che intonano tutti gli attacchi esultando, un uomo vestito da marine in missione alla testa del grande camion, gli apre la strada, annuncia i pezzi, si ferma, scambia una parola con due poliziotti, torna indietro, ringrazia, fine.
tornando verso la metro finalmente il mio travestimento trova uno scenario: polizia, nastri che delimitano una zona residenziale, i fasci di luce delle torce strisciano sull'asfalto, degli uomini in cravatta segnano annotazioni sui tacquini, cercano una mano...(nel senso, una mano di essere umano staccata dal corpo)! Ok ragazzi, entro in scena!
2 Comments:
Django Bates Bird Tableau
5:35 PM
bene finalmente capispo come scrivere, forse dovevo farlo da ubriaco come lo sono adesso...sul mio divano nella mia città da ora passerà un po di tempo per il prossimo chock culturale, ma la tua esperienza carnevalesca me l'ha fatto rivivere...
cissà se riesco ad allegarti anche una fotina, se no te la mando via mail, baci da milano
2:09 PM
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